È terminata ieri la terza edizione di “Comunicare il sociale” di Terre di mezzo.
3 le tematiche su cui ci siamo soffermati quest’anno, analizzando informazione giornalistica, comunicazione e campagne di raccolta fondi: malattie invalidanti; violenza sulle donne; minori.
A concludere il corso un ospite atteso per la sua esperienza, capacità di coinvolgimento e di affrontare con levità argomenti difficili: il giornalista, blogger e portavoce della Ledha Franco Bomprezzi.
– Siate semplici quando scrivete e comunicate, evitate i linguaggi settoriali – è uno dei suggerimenti dati ai partecipanti, alcuni dei quali responsabili comunicazione e ufficio stampa di professione.
– Siate lievi, quando affrontate tematiche complesse e malattie invalidanti. –
No alle comunicazioni pietistiche e colpevolizzanti di tante campagne di raccolta fondi.
Evitate espressioni come “incatenato/condannato alla sedia a rotelle”, poiché quest’ultima dà la libertà a chi non può camminare.
Invece di ricorrere al pietismo, mettete in primo piano i DIRITTI delle persone con disabilità, confrontandovi con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Rispettate i minori, seguendo i dettami della Carta di Trento per i giornalisti (e la recente “Carta di Milano” lanciata da Terre des Hommes, ho aggiunto io).
Queste sono alcune delle indicazioni e suggestioni date con tanta generosità da Franco Bomprezzi.
Foto 1: Elena Parasiliti, direttore di Terre di mezzo – street magazine
Foto 2: la giornalista Ilaria Sesana ed Elena Parasiliti
Foto 3: il direttore creativo TBWA Aldo Capsoni
Foto 4: Eleonora Terrile e alcuni partecipanti
Foto 5: il fotogiornalista Leonardo Brogioni
Foto 6: l’art director di Terre di mezzo Antonella Carnicelli
Foto 7: il giornalista Franco Bomprezzi