Dal 2009 insegno al Master MICRI dell’università IULM, che prepara gli studenti a lavorare nell’ambito della Comunicazione per le Relazioni Internazionali.
A fine master i giovani svolgono uno stage presso ONG, Agenzie delle Nazioni Unite, l’IPS (Inter Press Service) e altre importanti realtà internazionali.
Come ogni anno condivido la docenza con un’esperta che completa il mio tipo di formazione.
Io metto a disposizione degli studenti un’esperienza di 24 anni di copywriting e di progettazione creativa declinata su ogni media, di cui 15 al servizio dell’informazione, della sensibilizzazione e della raccolta fondi di Fondazioni, ONG e associazioni non profit nazionali e internazionali.
La docente che collabora con me, Giulia Binazzi, è forte invece di un’esperienza maturata all’interno di ONG e di realtà non profit che nutrono particolare attenzione rispetto all’immigrazione e alle problematiche ad essa correlate, quali Medici Senza Frontiere, UNHCR, Save The Children e attualmente il Naga.
La nostra diversa e complementare formazione dà luogo a lezioni interattive, durante le quali non si danno facili risposte agli studenti, ma li si invita a farsi domande “scomode” sulle problematiche di comunicazione che le ONG devono affrontare.
Fra i casi proposti quest’anno il video virale “Kony 2012” realizzato da Invisible Children, che da qualche settimana sta facendo discutere fundraiser, giornalisti e opinion leader di tutto il mondo, a cominciare da quelli dell’Uganda, paese in cui anni fa viveva e commetteva atrocità Joseph Kony.
Fra le letture consigliate il recente libro “Intervenire a ogni costo?” di Medici Senza Frontiere, in cui l’ONG racconta come ha affrontato in 40 anni di attività in tutto il mondo il rapporto con i 3 principi guida dell’azione umanitaria: Indipendenza, Imparzialità, Neutralità.